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Dipendenza affettiva in adolescenza ed età adulta: sintomi, cause e cure
La dipendenza affettiva è un disagio sempre più diffuso in una società che prevede legami labili, limitati nel tempo e condizionati da convenzioni, distanze e spesso social network. Cambia tanto a seconda del momento del ciclo di vita in cui è la persona che mette in atto comportamenti per non perdere il legame con chi ha instaurato la dipendenza. La dipendenza affettiva è strettamente correlata alla necessità pervasiva di essere accuditi ed è presente in vari contesti.
Dipendenza affettiva, i sintomi.
Chi soffre di dipendenza affettiva crede di poter stare bene solo in funzione di altre determinate persone che lo circondano, si comporta in modo da compiacere sempre l’altro per paura di perderlo ed ha difficoltà a prendere decisioni, anche le più semplici, senza prima essersi consultato con i suoi punti di riferimento. Ha bisogno che gli altri si assumano la responsabilità per la maggior parte dei settori della sua vita, ha difficoltà ad iniziare progetti o a fare cose autonomamente. Inoltre si sente a disagio o indifeso quando è solo/a perché ha eccessivamente paura di non riuscire a prendersi cura di sé. Il dipendente affettivo quando termina una relazione significativa, cerca con un’urgenza un’altra relazione come fonte di supporto e accudimento.
Le cause di dipendenza affettiva.
Le cause di questo tipo di disagio sono da rintracciarsi nell’infanzia e nei legami che il neonato stringe con le figure di riferimento: la teoria dell’attaccamento di Bowlby sottolinea come chi gravita intorno al bambino possa influenzare il successivo sviluppo affettivo. L’autore individua vari stili di attaccamento tra cui solo quello definito sicuro non espone al rischio di sviluppare una dipendenza affettiva in primis dai propri genitori o da chi li sostituisce, ed in seguito dalle figure di riferimento importanti come il gruppo dei pari ed il partner.
Una malattia fisica o il disturbo d’ansia di separazione nell’infanzia o nell’adolescenza possono predisporre a questo disturbo.
Un’altra causa alla base della dipendenza affettiva è la bassa autostima che ha chi ne soffre: il valore della persona si misura in base ai legami che ha ed alla capacità di mantenerli a qualunque costo. Ovviamente tutti questi processi non sono consapevoli per chi soffre di questo disagio che pur confrontandosi con chi gli consiglia di interrompere delle relazioni dannose, non sente problematici dei comportamenti che gli permettono di restare in contatto con gli altri significativi.
La dipendenza affettiva nel ciclo di vita
A seconda della fase del ciclo di vita la dipendenza affettiva si manifesta verso figure di riferimento diverse. In adolescenza è più frequente essere dipendenti dal gruppo di amici e dal fidanzato/ a: si attuano comportamenti decisamente impulsivi ed irrazionali pur di restare in contatto con queste persone. Spesso gli adolescenti si lasciano convincere a fare cose spericolate per non essere derisi, o peggio esclusi, dal resto del gruppo e per quanto riguarda i rapporti di coppia accettano atteggiamenti scorretti, tradimenti ed altre mancanze pur di non sentirsi abbandonati.
Nell’età adulta la dipendenza affettiva è un po’ meno frequente poiché la personalità è già più strutturata e l’individuo ha sperimentato nel corso degli anni numerose separazioni: la prima e più significativa è quella dai propri genitori e dalla famiglia di origine.
La dipendenza affettiva nell’età adulta è caratteristica di alcuni rapporti di coppia: i partner tendono ad isolarsi dal resto del mondo circostante temendo che ci sia qualcosa di minaccioso che possa compromettere il loro legame o, più spesso, uno dei due soccombe pur di restare con l’altro: questo pattern si nota anche quando le donne maltrattate restano con il proprio partner pur di non ritrovarsi sole. Nonostante le umiliazioni, le percosse e le minacce decidono di non ricorrere alla giustizia o di dissimulare lividi e ferite mentendo e riferendoli a cadute o altri infortuni.
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Amore romantico o dipendenza affettiva?
C’è da distinguere la dipendenza affettiva patologica da una dipendenza sana che caratterizza quella del bambino piccolo nei confronti della madre e viceversa e quella dei partner che si confrontano e prendono decisioni insieme.
L’amore vuole il bene dell’altro, mentre la dipendenza affettiva ha bisogno dell’altro: chi ama riesce a stare anche lunghi periodi senza il partner, si dedica alle altre relazioni significative ed alle proprie passioni, chi è affetto da dipendenza affettiva non si sazia mai della presenza del partner. Quando si vive una relazione di coppia sana, c’è grande simmetria tra i due innamorati: uno sbilanciamento tra i due componenti è quasi sempre sinonimo di dipendenza affettiva.
Dipendenza affettiva e disturbi di personalità
La dipendenza affettiva rientra nel quadro diagnostico del disturbo dipendente di personalità che può essere associato al disturbo bordeline, evitante e istrionico di personalità.
Altri disturbi concomitanti, anche se non di personalità, sono il disturbo depressivo, i disturbi d’ansia ed i disturbi dell’adattamento.
La conseguenza più grave della dipendenza affettiva è la mancanza di libertà di azione delle persone che ne soffrono e che sono sempre subordinate alle reazioni altrui fino ad essere vittime di violenza o ad assecondare condotte al limite della legalità e della salute pur di non sentirsi abbandonate.
Dipendenza affettiva e trattamento in psicoterapia
La dipendenza affettiva è trattabile in vari modi: con una psicoterapia individuale che miri ad individuare quali sono gli eventi ed i traumi che nella vita del paziente hanno portato all’angoscia abbandonica che contraddistingue tutte le sue relazioni significative; una psicoterapia di coppia che aiuti i partner a trasformare la dipendenza patologica in un’interdipendenza fisiologica, o una psicoterapia familiare per aiutare i figli a svincolarsi dai genitori quando non ci riescono in autonomia.
Può essere utile anche una psicoterapia di gruppo dedita a rinforzare la carente autostima di queste persone.